Del Vino non si butta via nulla…
Da quest’anno gli scarti della vinificazione si potranno utilizzare all’interno del settore energetico e nel campo delle energie rinnovabili, come le biomasse. A spianare la strada è il Decreto Ministeriale n.7407, del 4 Agosto scorso, che modifica la normativa sull’utilizzo dei sottoprodotti del vino a partire dalla vendemmia 2010. A sottolineare la possibilità di sfruttare gli scarti di vinificazione è stata Confagricoltura, che ha ribadito come, a differenza dell’attuale corrente di pensiero, dell’uva non si deve buttare via proprio niente: I grappoli raccolti, dopo la pressatura diventeranno vinaccia; i vinaccioli da essa ricavati daranno dell’olio; le vinacce esauste saranno essiccate per produrre pellet ed infine i raspi saranno utilizzati per la pacciamatura dei filari per il periodo invernale. Le fecce del vino e le vinacce, devono essere quindi non più considerate come rifiuti da smaltire in discarica, con tutti i problemi correlati, ma invece come dei sottoprodotti del processo di vinificazione, pronti per essere riciclati ed usati nuovamente in modo più vantaggioso. Tra gli usi alternativi previsti, l’uso agronomico diretto, mediante distribuzione dei sottoprodotti nei terreni agricoli, nel limite di 3.000 kg per ettaro di superficie agricola per la concimazione, oppure, utilizzati come biomassa per la produzione di biogas, per alimentare impianti di produzione di energia e, infine, impiegati nelle industrie farmaceutiche e cosmetiche. Il Decreto firmato da Giancarlo Galan, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che permetterà di riutilizzare tali scarti del processo di vinificazione ha incontrato l’immediata soddisfazione degli operatori del settore. I produttori che intendono destinare i sottoprodotti per gli usi alternativi descritti, devono effettuare la comunicazione all’Ufficio periferico dell’ICQRF (Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari) territorialmente competente, anche nel caso in cui l’utilizzo dei sottoprodotti sia effettuato da soggetto diverso dal produttore.