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Vino e olio per strada

Strade del Vino di ToscanaEcco sulla destra, il museo d’arte, piccolo ma ricco di capolavori che nessuno se lo sarebbe mai aspettato; dalla traversa a sinistra si giunge al museo delle contadinerie (sono tanti in Toscana, ma ciascuno ha la sua specificità). A destra, ecco la passeggiata alla fattoria storica (un tempo, possente castello); nel giro di pochi chilometri, si svelano ai nostri occhi un’antica cappellina nel bosco, un albero secolare sotto cui ha riposato un santo, una sorgente che ha dissetato un capitano di ventura.

Dal novembre 2005, ci aiuta a scoprire queste meraviglie della nostra Regione, la Federazione strade del vino, dell’olio e dei sapori di Toscana. Nata nel luglio 2001 a Montespertoli (Fi), come Federazione strade del vino di Toscana, si propone la valorizzazione ad ampio raggio del territorio. Studi del settore hanno infatti mostrato che, dopo il binomio arte-cultura, quello enogastronomico è laseconda attrattiva turistica in Toscana. Perciò, come ci illustra Marco Bessi, collaboratore della Federazione, questa «promuove itinerari turistici che uniscono arte e paesaggio, che conducono alla scoperta di tesori enogastronomici e artistici, di angoli nascosti e sconosciuti della nostra Regione».

A parte vini e olii, tutti di pregio, le ricette locali sono genuine, realizzate con ingredienti introvabili in città, perché tipici di un territorio specifico, prodotti in quantità minime, a soddisfare un mercato locale, se non familiare. Qualche esempio: gli amaretti di Carmignano, i testaroli della Lunigiana, il biscotto salato di Roccalbegna, la patata rossa di Cetica, il formaggio abbucciato aretino, il fagiolo di Sorana.

La federazione lavora perché l’organizzazione delle singole strade e l’offerta al turista risponda ad elevati requisiti di qualità, accessibilità e accoglienza. Vuole preservare, altresì, lo stile di vita e le radici di chi vive in campagna; anche questa è una ricchezza da condividere con l’ospite che a sua volta la deve rispettare.
Un altro importante scopo della Federazione, ci informa Bessi, è «raccogliere le 22 singole strade sotto un nome unificante». Inoltre, dato che lungo le strade operano aziende agricole, la Federazione associa quelle che ne vogliono fare parte, aiutando i piccoli produttori a orientarsi nelle numerose e importanti fiere di settore (per esempio, Bit a Milano, Vinitaly a Verona, Medioliva ad Arezzo). A esse è meglio «partecipare dando l’immagine di una Toscana coesa, e non spezzettata in molteplici realtà», anche perché il nome della nostra terra ha una forza tale da divenire una sorta di marchio.

Intorno a MontespertoliStrade del Vino di Toscana
Si snoda attraverso le colline a sud ovest di Firenze la strada del vino Chianti di Montespertoli. Siamo nel territorio di uno dei protagonisti della storia e della tradizione locale: il Chianti Montespertoli Docg. La prima bottiglia fu stappata il 1° giugno 1998, giorno memorabile per i viticoltori della zona. Sono 1600 gli ettari di superficie vitata, e ben 1400 producono la Docg. Con una rigorosa selezione di uve, inoltre, si imbottiglia un Chianti che diverrà Riserva, richiesto dai clienti più esigenti e dal mercato estero.
A proposito del consumo di vino, Bessi sostiene che «è cambiato rispetto al passato. Nel ventennio scorso le vendite sono cresciute di parecchio, ma con molta confusione sulla qualità». Oggi il consumatore attento cerca un «prodotto identificabile con una specifica zona di produzione, con una fattoria ben precisa». Sul cliente abituale, invece, giocano i fattori consueti: il nome conosciuto e il prezzo.
L’etichetta, infine, «svolge un ruolo importante», diventando graficamente sempre più raffinata e attraente. La concorrenza è agguerrita, e il prodotto si deve distinguere non solo per la qualità e il nome, ma anche per i dettagli estetici.
Non solo vino generano le colline di Montespertoli: di eccellenza «abbiamo l’olio, da sempre “compagno” del vino», e il tartufo bianco.

Ma nel cuore di Paolo Gennai, storico e direttore scientifico del Sistema museale della Valdelsa Fiorentina, c’è un’iniziativa, «interessante per il nostro stile di vita»: quella sul pane. Intrapresa da alcuni produttori della zona, (coltivatori di grano, mugnai e fornai), e sostenuta dalla facoltà di Agraria di Firenze, si basa sulla riscoperta e la produzione di grani antichi, a basso contenuto di glutine. In questo modo, si evitano le cosiddette farine “inerti”, causa di allergie e intolleranze. È divenuta un piccolo circuito a filiera corta che stimola all’acquisto critico, dimostrazione che «anche l’alimentazione consapevole ha riflessi sul territorio».
Per l’amante dell’arte e del paesaggio, c’è l’imbarazzo della scelta: sparsi sulle colline sono visibili (e anche visitabili) castelli e ville, spesso sedi di aziende agricole; nei loro pressi, pregevoli esempi di architettura minore, chiese e cappelle gentilizie, poderi e case coloniche. Se cerchiamo la “perla” del territorio, la troviamo nel Museo di arte sacra di Montespertoli, collezione delle maggiori testimonianze artistiche provenienti dalle chiese locali: è presente addirittura una Madonna col Bambino di Filippo Lippi. Altre chiese hanno gelosamente mantenuto i propri tesori: per esempio, la chiesa di San Lorenzo a Montegufoni conserva un Crocifisso di Taddeo Gaddi, mentre un paio di Madonne di Ridolfo del Ghirlandaio sono ammirate e venerate nelle chiese della campagna circostante.

Federazione Strade del Vino di ToscanaUna casa per tanti
La Federazione strade del vino, dell’olio e dei sapori di Toscana ha sede presso Il Centro per la cultura del vino “I Lecci”, vicino a Montespertoli. Già l’edificio ospitante e la sua posizione sono esemplari della volontà di legame col territorio e della sua valorizzazione: è una costruzione degli scorsi anni ’70, riadattata modernamente, ma con materiali e stili tradizionali, posta su un crinale collinare da cui la vista spazia su vigneti, boschi, fattorie e castelli.Inaugurato nel 2004, il complesso accoglie anche il Centro convegni che organizza corsi di formazione, presentazioni di prodotti e di eventi, e convegni; fra i più recenti, nel dicembre 2010, “Mezzadria e Resistenza nella Toscana centrale”. Vi hanno sede, inoltre, il Consorzio turistico di Montespertoli (sua la gestione del Museo di arte sacra di Montespertoli e del Museo della vite e del vino), l’enoteca con i vini della zona, e il Laboratorio dei sensi (suoni, sapori e odori, rivelano la magia del vino), ideale conclusione della visita al Museo della vite e del vino.

strade del vino di toscanaQuest’ultimo, moderno e curato sin nei dettagli, presenta, tramite oggetti e foto, la società mezzadrile toscana, la struttura del territorio, i processi di produzione, imbottigliamento e commercializzazione del vino. Il pezzo più pregiato è una fiaschetta del tardo ‘700 (con l’impagliatura originale, perfettamente conservata), che collega il museo al MuVi, il Museo del vetro di Empoli (città di storica produzione vetraria), ulteriore riprova dell’omogenea relazione fra le istituzioni museali di questa zona e il territorio. Il Museo della vite e del vino ospita “Concreta”, annuale rassegna di arte moderna. Le opere sono realizzate in creta, ennesimo segno di legame con il territorio: la Valdelsa è ricca di argille, storicamente impiegate nei modi più disparati. Gli artisti vengono prima a vedere il museo dove esporranno le loro opere, adattandole ai suoi ambienti. All’edizione del 2011 hanno partecipato Claudio Carrieri, Guido De Zan, Mariano Fuga, Tonino Negri, Bianca Piva, Rachèle Rivière.

Articolo scritto da Francesco Giannoni per L’Informatore Coop

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