Comunicato Stampa Luglio 2011
“UN’ ESTATE NEL SEGNO DELLA QUALITA’:BEVIAMO IN SICUREZZA E BEVIAMO BENE”, QUESTO IL MESSAGGIO DELLA FEDERAZIONE STRADE DEL VINO, DELL’OLIO E DEI SAPORI DI TOSCANA
Con l’arrivo dell’estate e delle ferie, Mauro Marconcini, presidente della Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana, torna a lanciare due fra i suoi temi più cari, il bere consapevole e di qualità che va di pari passo con un lavoro di squadra tra ristoratore, produttore e addetti ai lavori sul territorio, che valorizzi il territorio di produzione e di conseguenza il vino in esso prodotto.
“Anzichè favorire il consumo del vino sfuso in caraffa senza nessuna garanzia di rintracciabilità, i nostri ristoratori dovrebbero a mio avviso farsi portavoce di una politica volta al consumo del vino del territorio in bordolesi, fiaschi, o comunque sempre in recipienti etichettati, in cui sia rintracciabile l’azienda di produzione, la provenienza delle uve, i gradi alcolici e la qualità stessa del prodotto. Il consumatore ha il diritto di sapere se sta bevendo un vino DOC, un IGT oppure un DOCG, così come non dovrebbe pagare cifre esose e smisurate per bere il vino etichettato. E’ chiaro che la scelta verso il vino sfuso dipende anche dalle differenze di prezzo in cui vengono presentati sulle tavole di ristoranti, osterie e pizzerie. Anzi,“ prosegue Marconcini “ per incrementare il consumo di bordolesi a scapito del vino sfuso si dovrebbe pensare anche alla possibilità di far portare a casa la bottiglia di vino non completamente degustata al proprio cliente, magari incartandola in un sacchetto apposito offerto dal ristoratore.
Altra iniziativa da promuovere sarebbe anche la vendita del vino al bicchiere con il giusto abbinamento gastronomico, così che, oltre a portare avanti una campagna del bere consapevole e di qualità, i nostri ristoratori si farebbero portavoci anche di una cultura enogastronomica che punta a valorizzare ed abbinare in armonia i prodotti del territorio bilanciando in maniera adeguata sapori, gusti, aromi e profumi. Insomma insegnare i giusti abbinamenti significa riscoprire ed esaltare più prodotti insieme, tutti provenienti dalla stessa terra.” E tornando a parlare di un tema a lui caro, Marconcini non manca di aggiungere “Invece di proibire e reprimere, insegniamo ai giovani la cultura del bere bene a tavola.
Il nocciolo del problema inerente anche la sicurezza stradale non sta infatti, a mio parere, nell’uso dell’alcol, ma nel suo abuso. Recuperiamo l’immagine del vino non soltanto come bevanda alcolica, ma come emblema di un territorio, della sua cultura e delle sue tradizioni più antiche, così come dell’antica realtà familiare di un tempo che si riuniva intorno ad un tavolo ogni giorno per i pasti quotidiani, sempre accompagnati da un buon fiasco di vino”